STRESS DA RIENTRO? PROVA LO YOGALATES!

La disciplina che migliora la postura e sconfigge il dolore cronico

Si chiama Yogalates Circuit Postural Method ed è una nuova tecnica di allenamento che fonde Pilates e yoga con l’obiettivo di migliorare forza, elasticità e potenza cardio-vascolare. A insegnarla è Milano è Yulia Shesternikova, esperta di riabilitazione posturale, che ha portato da noi questa disciplina direttamente dalla Siberia.

Yulia, specializzata in Diagnosi e trattamento delle patologie della colonna vertebrale e docente presso Backrack Italia, vi spiega come, con un programma su misura, potete alleggerire il carico della vostra colonna vertebrale, contrastare i dolori cronici e avere in breve tempo addominali scolpiti.

Yulia, nella tua palestra insegni una disciplina molto speciale: ci spieghi di che cosa si tratta?

La salute e la bellezza del nostro corpo dipendono in gran parte dalla nostra postura. Mi ci sono voluti anni di studio nell’ambito della riabilitazione per capire che occorreva inventare un nuovo metodo, in grado di rieducare il nostro corpo e “riallinearlo”. Qualcosa di più di un semplice esercizio fisico in palestra. Il mio metodo Yogalates Circuit Postural Method è una tecnica di allenamento che fonde tra loro pilates e yoga con l’obiettivo di migliorare forza, elasticità e potenza cardio-vascolare. È un metodo nuovo ed equilibrato di allenamento a 360 gradi che utilizza vari attrezzi: reformer, spine corrector, flyboard e backrack.

I movimenti dello Yogalates partono dalla colonna vertebrale, vanno verso gli arti e viceversa. La pratica apporta numerosi benefici psico-fisici. Migliora la postura, attenua la tensione della schiena: gli esercizi sono pensati per alleggerire il carico sulla colonna vertebrale. Sviluppa la “propriocezione”: il continuo cambiamento di schema di movimento e il dinamismo della parte centrale della lezione favoriscono la capacità di riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio; aumentano la concentrazione.

Quali vantaggi offre rispetto al tradizionale allenamento in palestra?

Il metodo Yogalates Circuit Postural porta benefici all’apparato motorio, migliora la qualità della vita e lo stato di salute sia fisico che mentale. Coinvolge mente e corpo: ha come obiettivo la forza, la flessibilità e la resistenza, ma, a differenza di altre tecniche, migliora anche la consapevolezza del corpo, l’equilibrio, l’efficienza del movimento e favorisce la corretta attivazione muscolare.

Quando e dove è nata questa disciplina?

Il metodo Pilates è stato inventato negli Stati Uniti da Joseph Hubertus Pilates nel 1926: si chiamava Contrology, un sistema di allenamento fisico-mentale che permetteva alla mente di assumere il completo controllo e avere la perfetta padronanza del movimento del corpo.

Con gli anni è stato rivisitato da diversi medici in base delle esigenze terapeutiche.

A chi la consigli?

Questo metodo intelligente di riabilitazione posturale è indicato per ogni età.

I BENEFICI DELLO YOGALATES

Rieducazione posturale

Grazie ai suoi esercizi, lo Yogalates favorisce il rafforzamento della muscolatura di tutto il tronco compresi cosce e glutei. Insegna a controllare i movimenti e ad averne consapevolezza. Tramite una progressiva padronanza del fisico, ristabilisce la rieducazione posturale.


Addominali
Sembra impossibile, ma la costante pratica del metodo Yogalates all’interno del proprio programma di allenamento apporterà benefici rilevanti alla muscolatura addominale. Gli addominali sono continuamente sollecitati negli esercizi di Pilates e questo vi porterà ad avere una pancia piatta e tonica

Miglioramento dell’equilibrio

Lo Yogalates migliora anche l’equilibrio del corpo e di conseguenza agisce positivamente sulla presa di coscienza del proprio fisico. In poche parole, nessun movimento che prima vi sembrava impossibile compiere, lo sarà ancora.

Contrasta i dolori

Chiunque soffra di cervicale o dolori alla schiena, troverà nello Yogalates un valido alleato. Aiuta a contrastare eventuali dolori cronici riporta il vostro fisico in forma. liberandovi dai limiti che i dolori muscolari spesso provocano.


Contrasta lo stress
Oltre a fare bene al corpo, lo Yogalates incide in maniera eccellente sullo stress. Aiuta a scaricare le tensioni accumulate durante la giornata permettendo di combattere lo stress divertendosi e in serenità, senza sforzi.

Summer on a solitary beach? Ecco cosa mangiare

Non tutti amano stare sotto l’ombrellone nelle spiagge attrezzate con lettini e chiosco bar. C’è chi ama gli spazi liberi e selvaggi dove è più facile avere finalmente un po’ di privacy e starsene lontano dalla folla e dal rumore.

Se questa è la vostra scelta, per voi sarà difficile trovare un posto vicino dove pranzare tra una nuotata e l’altra. La soluzione più semplice è portarsi qualcosa già pronto con sé. E se state pensando alla classica insalata a foglie verdi, avete già commesso il primo errore: secondo alcuni nutrizionisti, è la soluzione meno igienica. L’insalata si deteriora rapidamente una volta tolta dal frigo e l’eventuale, indispensabile borsa frigorifero con il ghiaccio potrebbe non bastare per mantenerla fresca.

Ecco qualche consiglio.

Il cibo migliore in spiaggia sono i cereali: riso, quinoa e farro conditi con qualche pomodoro e un po’ di formaggio. In un attimo avrete preparato un ottimo piatto unico che vi permetterà di nutrirvi fino al pasto della sera, magari integrando a metà pomeriggio con un po’ di frutta.

La pasta fredda, anche quella di riso e di mais, senza glutine, è un’ottima alternativa: si può mescolarla a pollo, bresaola o mozzarella, unendo il tutto a qualche verdura grigliata. Per variare, al posto della pasta, utilizzando questi ingredienti, potete optare anche per il classico panino. Ma attenzione: sono vietate la maionese e tutte le salse, che rischiano solo di appesantirvi.

No alle frittate, sì alle uova sode: in genere tutti i fritti in spiaggia sarebbero proprio da evitare.

Per chi vuole approfittare della stagione estiva per perdere qualche chilo, due o tre volte alla settimana si può sostituire il pasto con uno yogurt bianco accompagnato da frutta di stagione.

E infine, è quasi inutile dirlo: in spiaggia bisogna bere tanto. Sì ad acqua e tè. No a tutte le bevande con zucchero, soprattutto quelle gassate. E, purtroppo, in spiaggia no anche al caffè!

IN ESTATE NON LASCIARE A CASA… LA BELLEZZA DEI TUOI CAPELLI!

L’estate al mare e gli sport in montagna rendono la pelle radiosa; il corpo è levigato, tonificato. Il rientro dalle vacanze sarà anche un po’ triste, ma ci trova sempre in splendida forma.

Per i capelli, però, è un’altra storia. A settembre appaiono inesorabilmente secchi, sfibrati, ingovernabili. Il colore è spento e opaco. Anche se siamo state attente e abbiamo usato il balsamo a ogni lavaggio, i risultati sono spesso deludenti. I raggi Uv, la salsedine e, soprattutto, il vento li hanno impoveriti e inariditi. Non resta che tagliarli…

Ma niente paura! Quest’anno non andrà così. Con qualche semplice accorgimento, potete evitare di ritrovarvi a settembre con la testa tipo “scopa di saggina” e dover correre ai ripari con costosi trattamenti. Basta fare le mosse giuste.

1 – Non rinunciate alla protezione Uv per i capelli. Attente, però: gli oli protettivi in commercio sono spesso troppo unti. Utilizzati tutti i giorni, vi costringono a usare shampoo aggressivi per riuscire a eliminarli. Meglio scegliere una protezione in crema o mousse: protegge, nutre e non appesantisce.

2 – Il vostro shampoo e il balsamo preferito che avete utilizzato tutto l’anno, d’estate non bastano più. Optate per formule più ricche e nutrienti, studiate per mare, sole e piscina. Al posto del balsamo, scegliete una maschera in vasetto.

3 – Le punte sono le più delicate e hanno bisogno di maggiori attenzioni: basta un prodotto in gocce a base di silicone per sigillarle. Le proteggerà e vi garantirà che non si spezzino dando luogo alle famigerate doppie punte.

4 – Forza, siete arrivate quasi alla fine! Se proprio volete essere sicure, prima di partire fate un salto dal vostro parrucchiere di fiducia. Una “spuntatina” e un bel trattamento ristrutturante sotto una fonte di calore vi faranno partire con il piede giusto. Sarà tutto più facile.

TROVA IL SOCIO IN AFFARI IDEALE!

… e scopri perché falliscono 7 startup su 10

Avere un’idea brillante non sempre equivale a una grande opportunità di business, se non si trova anche il giusto socio in affari. Alcune delle compagnie più famose al mondo sono nate da proficue partnership capaci di superare le avversità: Steve Jobs e Steve Wozniak hanno fondato Apple, Mike Krieger e Kevin Systrom hanno creato Instagram, Larry Page e Sergey Brin hanno portato alla luce  Google, William Procter e James Gamble hanno ideato l’omonima Procter & Gamble, mentre Bill Gates e Paul Allen hanno fondato Microsoft.

Eppure, le cose non vanno sempre in modo così idilliaco. Secondo una ricerca americana pubblicata su Forbes, oltre il 70% delle giovani startup fallisce nel giro di 5 anni a causa di conflitti interni. Molte partnership si concludono per una mancanza di valori condivisi, un fattore che a lungo andare diventa una fonte crescente di attrito. E ancora, secondo un’indagine di Harvard Business Review, lo scontro tra personalità differenti è una delle cause principali che porta alla rottura di una partnership, seguita soltanto dalla mancanza di fiducia.

Ma, allora, come si sceglie il partner in affari ideale? Ecco un utile decalogo ideato dalla master coach Marina Osnaghi.

  1. Condividere valori comuni è fondamentale per sentirsi rispecchiati in ciò che si fa e si vuole ottenere.
  2. Avere competenze complementari al fine di creare sinergie virtuose e potenziare i risultati del programma di business stabilito.
  3. Impostare correttamente gli accordi dal principio è il monito principale per generare una collaborazione trasparente sin da subito.
  4. Comprendere in maniera saggia le dinamiche di ruolo per gestire con attenzione le relazioni professionali e personali senza che l’una abbia effetti negativi sull’altra.
  5. Scambiarsi feedback sinceri permette di evitare i fraintendimenti che alimentano insoddisfazione e dissapori.
  6. Approfondire le reciproche visioni lavorative è il monito principale per portare insieme l’azienda al successo.
  7. Focalizzarsi sul contributo individuale permette a ognuno di esprimersi al meglio nella partnership.
  8. Essere proattivi e generosi quanto basta consente ai soci in affari di garantire il giusto equilibrio tra dare e avere.
  9. Stabilire brevi periodi di reset lavorativi per mettere a punto le strategie in corso e confrontarsi sull’andamento generale della partnership.
  10. Dimostrare la capacità di chiudere al momento giusto: bisogna essere pronti a capire le evoluzioni naturali che portano alla fine di una specifica relazione o progetto.    

COME TROVARE UN PARRUCCHIERE AD AGOSTO?

Vademecum per non restare delusi

Il vostro parrucchiere di fiducia ha chiuso per ferie? Oppure state cercando un acconciatore cui affidarvi nel luogo di villeggiatura?

Che siate in vacanza o in città, in agosto il problema per chi vuole avere sempre un look al top, non cambia: trovare il salone che fa per voi, quello dove sappiano ascoltarvi e replicare la vostra acconciatura di sempre senza “pelarvi” facendovi spendere troppo.

Come scegliere quello giusto?

Ecco un piccolo vademecum per non commettere gli errori più comuni.

1 – Quando avete individuato un salone di acconciatura che potrebbe fare per voi, cercate eventuali recensioni online: non sono affidabili al 100%, ma vi permetteranno di farvi una prima idea su prezzi e qualità dei servizi.

2 – La vetrina è il vostro primo indizio concreto: se non è pulita, luminosa, se le immagini moda esposte vi sembrano “datate”, tirate oltre. Se vi convincono, fermatevi e fate il passo successivo.

3 – Lo sappiamo, è raro: i prezzi dei servizi di acconciatura dovrebbero essere esposti in vetrina, ma non lo sono quasi mai. Allora fate voi il primo passo: entrate e informatevi su quanto vi costano taglio, piega e colore. Non abbiate timore: conoscere il listino prezzi è un vostro diritto.

4 – I saloni migliori, anche quelli più piccoli, sono suddivisi in aree: all’entrata hanno ricavato uno spazio accoglienza, nella zona più interna hanno collocato i lavatesta e l’area servizio colore. La vostra privacy è importante e non dovete rinunciarci nemmeno in agosto.

5 – La professionalità di un parrucchiere e del suo staff si possono percepire fin dai primi istanti quando entrate in salone: se siete stati accolti con un sorriso e vi hanno fatto accomodare appena avete varcato la soglia, senza farvi aspettare in piedi, siete nel posto giusto.

6 – Quando è il vostro turno, spiegate nei dettagli il risultato che volete ottenere in termini di colore, taglio e piega. Aiutatevi con immagini prese dal vostro cellulare per essere sicuri di esservi spiegati bene.

7 – Se il parrucchiere vi consiglia qualcosa di diverso da quello che gli avete appena proposto, prendetevi qualche minuto per pensarci. Chiedetegli di farvi vedere qualche esempio attraverso immagini moda. Se non vi convince, non esitate a dire di no.

E… in bocca al lupo! Scriveteci le vostre esperienze estive dal parrucchiere: Facebook #ExagonPlus

LA MUSICA RENDE I CAPELLI PIÙ BELLI E SANI

Il compositore musicale Alessandro Crippa ci spiega perché tutti i parrucchieri dovrebbero avere in salone una chaise-longue musicale

Perché ascoltare la musica influisce positivamente sul nostro corpo e la nostra salute? E come sfruttare questi benefici in un salone d’acconciatura? Alessandro Crippa, che collabora al progetto beauty&wellnes “Eusonica” di Euracom, suggerisce una cuffia che vibra per donare benessere a cute e capelli. E parla di ginnastica cellulare attraverso le melodie. Sarà il futuro del beauty?


È quasi intuitivo: la musica ha a che fare con il benessere. Alessandro, come hai reso originale questo binomio?

È stato semplice trovare connessioni tra musica e benessere: la musica è fatta di movimenti musicali che si traducono sempre in movimenti fisici. Ogni nota è una frequenza e ogni frequenza corrisponde a un’onda meccanica: sono le onde meccaniche a imprimere la forma alle nostre cellule. Quindi, note differenti producono differenti forme in ogni singola cellula. Sembra complicato, ma spiega il perché il nostro corpo reagisca alla musica, nel suo profondo. È così che la musica permette al nostro sistema psicofisico di raggiungere il benessere.

In che cosa consiste il tuo lavoro?

Collaboro con Euracom nel progetto Eusonica. Eusonica è una chaise-longue per il Beauty&Wellness sulla quale è possibile ascoltare musica in cuffia e avvertire sul proprio corpo le vibrazioni sonore attraverso il massaggio. Una sorta di ginnastica cellulare: cuffie per la testa e vibrazioni per il corpo. Io sono il compositore delle musiche di Eusonica. Con le melodie conduco il cliente verso determinate emozioni. Ho presentato il progetto a Cosmoprof nel 2018 e nel 2019.

Cosa potresti portare di nuovo nei saloni di acconciatura?

Nella nostra pelle esiste uno dei nostri cervelli: quello che ci fa ritrarre dal dolore, avvicinare al piacere e impietrire di paura. Non è un caso che si dica “l’ho imparato sulla mia pelle” per indicare che un fatto ci è rimasto particolarmente in mente (cioè nel cervello). La musica mette in movimento le cellule e rende la cute duttile e ricettiva, aumentandone la resistenza agli agenti esterni come smog, elettrosmog, stress e malattie. Ai parrucchieri proporrei una serie di massaggi vibrazionali live per la cute in modo da invitarla con dolcezza al trattamento e poi lasciarla rilassare. Sarebbe carino se qualcuno si prendesse la briga di realizzare una cuffia che vibra. Io ne comporrei volentieri le musiche per ogni tipo di necessità.

Quali tecnologie utilizzi?

La tecnologia moderna di Eusonica: algoritmi, trasduttori, ascolto binaurale, ecc. E quella antica che considera le frequenze come energie da utilizzare: meridiani, Chakra, Medicina Tradizionale Cinese…

Come si diventa compositore musicale? Ci racconti la tua esperienza personale?

Per diventare un compositore musicale non basta studiare. Bisogna avere sensibilità, soprattutto quella passiva: saper ascoltare.

La mia esperienza è cominciata appena nato: gli strumenti musicali erano di casa, tanto quanto lo erano i pennelli per la pittura e i libri per la lettura. Ho suonato per la prima volta uno strumento a 10 anni: la batteria in una chiesa. A 16 anni ho chiesto a mio fratello maggiore di insegnarmi a suonare la chitarra, a 17 anni è arrivato il pianoforte, a 30 anni ho conosciuto il lato medico e magico della musica.  Per fortuna esistono ancora imprenditori seri e menti capaci di avvertire i cambiamenti dei tempi, altrimenti Eusonica non esisterebbe e io non avrei la possibilità di far conoscere al grande pubblico il benessere musicale.

OBBLIGO STAMPANTE FISCALE, ARRIVA LA MORATORIA

Mancavano pochi giorni all’entrata in vigore dell’obbligo della trasmissione telematica dello scontrino, prevista per il 1 luglio, ma è scattata la moratoria: esercenti e commercianti con volume d’affari superiore a 400mila euro avranno un mese di tempo in più per la prima trasmissione dei dati di scontrini e ricevute. Le sanzioni saranno applicate solo tra sei mesi, a dicembre.

Per tutti gli altri esercenti sotto i 400mila euro l’obbligo della trasmissione online dello scontrino scatterà il 1 gennaio 2020.

Cosa bisogna fare?

Dal 1 gennaio 2020 gli scontrini e le fatture fiscali non esisteranno più. Il vecchio registratore di cassa non sarà più legale. La memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi verrà fatta attraverso un registratore telematico e il software messo a disposizione dalle Entrate.

Il nuovo registratore di cassa telematico o stampante fiscale emetterà gli scontrini e invierà ogni giorno i dati della chiusura serale all’agenzia delle entrate: l’esercente potrà fatturare direttamente dal computer che sarà collegato al registratore di cassa/stampante fiscale, a sua volta connesso con l’Agenzia delle Entrate.

I nuovi registratori telematici dovranno essere sottoposti a una procedura di attivazione che richiederà l’intervento dei tecnici abilitati dalle Entrate. I registratori verranno abbinati alla partita Iva dell’esercente.

È possibile acquistarli subito, anche prima della scadenza del 1 gennaio?

Sì, i commercianti che li acquisteranno oggi non saranno tenuti a utilizzarli fino a dicembre 2019/ 1 gennaio 2020. Potranno però procedere alla loro attivazione.

SALONI D’ACCONCIATURA E CABINE ESTETICHE, UN BINOMIO VINCENTE

Qualche “tip” per la consulenza estetica in salone

Moltiplicare i servizi, diversificarli per offrire bellezza e benessere: la cabina estetica sta diventando un “must” per i grandi e piccoli saloni d’acconciatura che vogliono offrire tutto quello che un cliente può desiderare.

Non occorrono grandi spazi: si va da una piccola stanza a metrature più importanti con aree dedicate a massaggi, trattamenti viso e corpo, manicure, pedicure e perfino cabine abbronzanti. Aprendo la porta del salone, il cliente entra in uno spazio dedicato non solo alla bellezza, ma anche al benessere di corpo e mente. La sosta dall’acconciatore diventa un percorso dedicato a se stessi e al proprio relax.

Le ragioni di questa tendenza, che è sempre esistita fin dagli anni 80, ma che adesso sta prendendo piede ovunque, è dovuta sì a ragioni economiche – i clienti vanno meno in salone e occorre fare “cassetto” vendendo più servizi – ma anche al cambiamento delle abitudini di vita. Uomini e donne hanno meno tempo da dedicare a sé, ma allo stesso tempo sono diventati più attenti alla propria immagine e allo stato psicofisico.

Cosa cambia nel mestiere di voi acconciatori? Semplice: la vostra capacità di consigliare la cliente dovrà toccare anche l’estetica. In cabina potrete sempre contare su una professionista che eseguirà i trattamenti, ma sarete voi a indirizzare la vostra cliente verso il servizio benessere che più fa per lei.

Oggi cominciamo a darvi qualche piccolo suggerimento. Per esempio, lo sapete che i trattamenti antiage sono perfetti a partire dai 30 anni e che l’eccesso di sebo non è un problema esclusivo dell’adolescenza? Vi spieghiamo perché con l’aiuto di uno studio condotto da Olaz, il Multi Ethnicity Study (MES). Che, tra l’altro, contempla tutte le etnie delle vostre clienti.

1 – LA PRODUZIONE DI SEBO RAGGIUNGE IL SUO APICE SORPRENDENTEMENTE TARDI

Lo studio MES rivela che, per tutte le tipologie di etnie, i livelli di sebo raggiungono il loro picco verso i 30 e 40 anni; molto più tardi di quanto ci si aspetterebbe (durante la pubertà).

Perché è importante?

Il sebo dona luminosità e ma toglie uniformità e aumenta la visibilità delle imperfezioni. Inoltre, stimola le particelle – come quelle inquinanti – a introdursi all’interno della pelle intaccando ulteriormente la sua funzione di barriera.

2 – L’INQUINAMENTO DELL’ARIA PUO’ COMPROMETTERE LA FUNZIONE DI BARRIERA DELLA PELLE

Nel misurare la funzione di barriera della pelle e la dispersione dell’acqua (TEWL), lo studio MES mostra che sia le donne indiane che cinesi raggiungono un picco nello stesso punto. L’India e la Cina sono due dei paesi più popolati e inquinati del mondo. La misurazione TEWL relativamente alta fa sollevare la domanda sull’esistenza di una correlazione tra inquinamento e la compromessa funzione di barriera della pelle.

Perché è importante?

Lo strato più esterno della pelle è conosciuto come barriera ed è la prima linea di difesa contro gli stress ambientali: UV, inquinamento, infezioni, sostanze chimiche tossiche. Se danneggiata, la barriera della pelle può portare a un aumento dell’evaporazione dell’acqua, disidratandola e rendendola più opaca.

3 – I SEGNI DELL’INVECCHIAMENTO SONO VISIBILI GIA’ DALL’ETA’ DI 10 ANNI

Lo studio MES rivela che, per tutti i gruppi etnici, il più drastico calo dell’elasticità della pelle avviene a partire dall’età di 10 anni, fatta eccezione per le pelli africane nelle quali avviene dopo i 30. Questa perdita di elasticità amplifica i cambiamenti nella forma del viso, che si manifesta come parte del naturale processo di crescita. I risultati dello studio dimostrano anche che tutte le etnie iniziano a presentare rughe visibili intorno all’area oculare (peri-orbitale) dai 10 anni in poi.

Perché è importante?

Le scoperte di questo studio dimostrano la necessità di modificare la nostra conoscenza sull’invecchiamento della pelle, da un evento che può manifestarsi verso la mezza età a un processo che inizia già da quando si nasce.

4 I DANNI CAUSATI DAGLI UV SI MANIFESTANO IN TUTTI I TIPI DI PELLE

Anche se rispetto agli altri gruppi, le donne con la pelle più scura accumulano in modo significativo meno rughe (che sono una conseguenza dei danni dei raggi UV), con l’età anche per loro si verifica comunque un aumento delle rughe e della perdita di elasticità, dimostrando che tutte le tipologie e tonalità di pelle possono trarre beneficio dalla protezione UV.

Conseguenze

La maggior parte delle donne non utilizza quotidianamente prodotti skincare con SPF, specialmente i gruppi in età più giovane, nonostante sia stato dimostrato che l’esposizione non protetta ai raggi UV sia la #1 causa di invecchiamento prematuro della pelle.

POLTRONA IN AFFITTO. Gli spazi di ‘coworking’ sono il futuro del lavoro?

Ti affitto la poltrona in salone, le attrezzature professionali per il tuo lavoro e tu mi paghi un corrispettivo. La cosiddetta ‘poltrona in affitto’, la possibilità di ‘coworking’ creata su misura per i parrucchieri e le estetiste, ha ormai qualche anno. Dal 2011 le procedure sono relativamente semplici: chi è in possesso del titolo abilitativo può rivolgersi direttamente al comune di appartenenza. Eppure, anche se questa soluzione professionale apre nuove opportunità di lavoro e qualche volta permette di affrontare momenti di difficoltà in salone, stenta a decollare.

Fuori dal salone, invece, la tendenza a lavorare in spazi di ‘coworking’ è sempre più diffusa: a Milano e Roma molti uffici si sono organizzati per ospitare lavoratori freelance e professionisti. All’estero anche le multinazionali adottano questa soluzione.

L’agenzia per il lavoro Hays ha fornito qualche dato: nel 2017, a livello globale, erano 11.790 gli uffici condivisi utilizzati da 1,74 milioni di professionisti che, secondo le stime, potrebbero diventare 5,1 milioni entro il 2022. In Italia sono oltre 600 i ‘coworking’ disponibili, un numero in costante crescita anche se ancora inferiore rispetto a quelli registrati in Francia e Gran Bretagna.

I benefici dell’ufficio condiviso sono molteplici: tuttavia, secondo gli esperti Hays, questa modalità di lavoro non fa per tutti e ci sono diversi aspetti da considerare prima di cominciare a lavorare in un ‘coworking’.

I vantaggi

Possibilità di aggregazione e networking sono sicuramente due delle attrattive principali del coworking. Queste strutture favoriscono la creazione di una cultura aziendale più collaborativa e offrono l’opportunità di costruire una vera e propria rete di contatti.

Individuare opportunità di business emergenti è un altro vantaggio degli spazi condivisi. Lavorare al fianco di altre realtà è un ottimo modo per creare sinergie e dare vita a collaborazioni, ma anche per individuare precocemente trend di mercato da cavalcare.

Gli svantaggi

Per essere funzionale, uno spazio di coworking dovrebbe tenere conto delle esigenze dei diversi lavoratori. Lo spazio non dovrebbe mai essere sovraffollato e non dovrebbe esserci troppa confusione.

Gli accorgimenti

Per sfruttare al massimo i pro della condivisione e minimizzare, invece, i contro, secondo gli esperti Hays è bene seguire alcuni piccoli accorgimenti:

  • verificare sempre che tipo di professionisti lavorano nel coworking prima di sceglierlo. L’affinità di obiettivi può sicuramente rendere la “convivenza” più proficua;
     
  • instaurare da subito rapporti cordiali con gli altri utenti del coworking, organizzando il più possibile eventi di networking, così da costruire una vera e propria rete di contatti utili;
     
  • impostare una propria work routine proprio come se si lavorasse in uno spazio tradizionale.

NON SOLO FORMAZIONE… IN SALONE ARRIVANO I BENEFIT AZIENDALI

L’osteopata in salone, una piccola mensa con pasti freschi per mangiare sano in pausa pranzo, i biglietti del treno e della metro gratuiti per i collaboratori. Oppure, agevolazioni per la previdenza complementare o il servizio di baby sitter per le neo-mamme. No, non state sognando: i saloni d’acconciatura stanno cambiando, guardano in maniera diversa ai propri collaboratori. I titolari dei negozi di parrucchiere hanno capito che sono i dipendenti la loro più grande ricchezza: cominciano a gestire i rapporti prendendo ad esempio le piccole aziende italiane più virtuose.

Ad aiutarli in questa svolta epocale è la legislazione italiana che adesso prevede sgravi fiscali ed esenzioni Irpef. Già da qualche anno le aziende possono convertire in servizi di welfare i premi di risultato: anche nel 2019 è stata ripristinata la tassazione agevolata al 10% sui premi di produttività per i dipendenti con un limite fino a 4.000 euro. L’azienda può decidere di finanziare le spese dei collaboratori per il trasporto pubblico.

I risultati di questa “politica” aziendale in salone si fanno sentire subito e sono remunerativi: secondo un’indagine Ipsos, uno sconto sulla palestra o un pasto fresco sul lavoro aumentano la motivazione, il livello di energia e la produttività. Soprattutto, i dipendenti si sentono coccolati e parte integrante dell’impresa per cui lavorano. I problemi di reclutamento del personale diminuiscono notevolmente.

Ristorazione, assistenza sanitaria, previdenza integrativa e iniziative ricreative e sociali: sono questi i servizi più gettonati. In genere vengono condivisi con i collaboratori mediate una piattaforma aziendale.

L’Italia, però, sarebbe il fanalino di coda in Europa: i dipendenti del nostro paese risultano ultimi per benessere e qualità del lavoro. Un fattore che incide prima di tutto sulla loro produttività…

E voi da che parte state?