Ti affitto la poltrona in salone, le attrezzature professionali per il tuo lavoro e tu mi paghi un corrispettivo. La cosiddetta ‘poltrona in affitto’, la possibilità di ‘coworking’ creata su misura per i parrucchieri e le estetiste, ha ormai qualche anno. Dal 2011 le procedure sono relativamente semplici: chi è in possesso del titolo abilitativo può rivolgersi direttamente al comune di appartenenza. Eppure, anche se questa soluzione professionale apre nuove opportunità di lavoro e qualche volta permette di affrontare momenti di difficoltà in salone, stenta a decollare.
Fuori dal salone, invece, la tendenza a lavorare in spazi di ‘coworking’ è sempre più diffusa: a Milano e Roma molti uffici si sono organizzati per ospitare lavoratori freelance e professionisti. All’estero anche le multinazionali adottano questa soluzione.
L’agenzia per il lavoro Hays ha fornito qualche dato: nel 2017, a livello globale, erano 11.790 gli uffici condivisi utilizzati da 1,74 milioni di professionisti che, secondo le stime, potrebbero diventare 5,1 milioni entro il 2022. In Italia sono oltre 600 i ‘coworking’ disponibili, un numero in costante crescita anche se ancora inferiore rispetto a quelli registrati in Francia e Gran Bretagna.
I benefici dell’ufficio condiviso sono molteplici: tuttavia, secondo gli esperti Hays, questa modalità di lavoro non fa per tutti e ci sono diversi aspetti da considerare prima di cominciare a lavorare in un ‘coworking’.
I vantaggi
Possibilità di aggregazione e networking sono sicuramente due delle attrattive principali del coworking. Queste strutture favoriscono la creazione di una cultura aziendale più collaborativa e offrono l’opportunità di costruire una vera e propria rete di contatti.
Individuare opportunità di business emergenti è un altro vantaggio degli spazi condivisi. Lavorare al fianco di altre realtà è un ottimo modo per creare sinergie e dare vita a collaborazioni, ma anche per individuare precocemente trend di mercato da cavalcare.
Gli svantaggi
Per essere funzionale, uno spazio di coworking dovrebbe tenere conto delle esigenze dei diversi lavoratori. Lo spazio non dovrebbe mai essere sovraffollato e non dovrebbe esserci troppa confusione.
Gli accorgimenti
Per sfruttare al massimo i pro della condivisione e minimizzare, invece, i contro, secondo gli esperti Hays è bene seguire alcuni piccoli accorgimenti:
- verificare sempre che tipo di professionisti lavorano nel coworking prima di sceglierlo. L’affinità di obiettivi può sicuramente rendere la “convivenza” più proficua;
- instaurare da subito rapporti cordiali con gli altri utenti del coworking, organizzando il più possibile eventi di networking, così da costruire una vera e propria rete di contatti utili;
- impostare una propria work routine proprio come se si lavorasse in uno spazio tradizionale.